Alla ricerca del tonno perduto: di quando il tonno Mareblu salvò la mia carriera universitaria

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Memorie proustiane di una studentessa universitaria -  correva l’anno 2012, in seguito ad un periodo di circa 2 anni sabbatici tra lavoro e viaggi per il mondo decisi che fosse giunta l’ora di terminare il mio percorso universitario presso la Facoltà di Scienze Bio-Mediche di Catania.

12 materie e tesi entro l’estate del 2013: l’obiettivo era grande e il tempo a disposizione scarseggiava; dovetti abituarmi in fretta ai ritmi dello studente universitario a tempo pieno: alle 8.30 pronta per la prima lezione, alle 13 la pausa pranzo di appena 50 minuti che comprendesse un pasto completo; che avesse le caratteristiche imprescindibili di praticità e leggerezza, di sapore gradevole e specialmente nei mesi estivi che avesse la capacità di preservarsi in consistenza, resistendo al caldo implacabile delle aule universitarie siciliane rigorosamente non-climatizzate.

Il pranzo dello studente universitario che trascorre l’intera giornata in facoltà, tra lezioni e aula studio, inizia alle 8.30 del mattino e si conclude ad un orario non meglio definito, solitamente non prima delle 19.00; le prime settimane osservai i colleghi più giovani ed avvezzi al nuovo stile di vita, osservai i rituali con attenzione perché per i successivi 24 mesi sarebbero stati anche i miei.

La prima settimana feci il grande errore di aggregarmi ad un gruppo di nuovi amici i quali usavano trascorrere la propria pausa pranzo nella gastronomia vicino l’aula studio che frequentavamo: il primo giorno pollo alla brace con patatine fritte, il secondo giorno Lasagne, il terzo giorno caponata di mare e calamari fritti, al Giovedì avevo accumulato calorie sufficienti per vivere i due mesi seguenti a digiuno, senza considerare il budget settimanale che sfiorava i 100,00€ senza essere andata oltre le 4 mura universitarie.

Immaginate la scena: ore 15 lezione di Fisiologia Umana e i tortellini panna e prosciutto della Signora Maria in piena rivolta nel mio apparato digerente; necessitavo di un immediato cambio di strategia, per il mio benessere fisiologico ed ovviamente universitario.

Continuai ad osservare le veterane del mio corso di Laurea, quelle che praticamente negli ultimi 5 anni avevano per diritto la residenza in aula studio, quelle che “no, quello è il posto di Marina, 5 anno polo C” quelle che nessuno osava occupare il loro posto abituale nella suddetta aula anche a costo di dividere un tavolo da 4 in otto; mi chiedevo come potessero affrontare quelle lunghe giornate da oltre 5 anni senza la minima conseguenza sul loro aspetto fisico, come potessero sopportare certi ritmi senza ricorrere alla Gastronomia di cui sopra? In che modo sopravvivevano alla lezione delle 15:00 senza alcun cenno di abbiocco-post-pranzo?

Un giorno trovai la risposta a tutte le mie domande: alle ore 13.00 si davano appuntamento al parcheggio adiacente all’aula studio, ciascuna estraeva dalla propria auto una piccola borsetta porta pranzo, di quelle che usava la nostra mamma al mare, da cui fuoriusciva un pasto perfettamente dosato ed organizzato in maniera capillare.

 Le veterane usavano cambiare postazione per la pausa pranzo anche in base al periodo: la terrazza dell’Università offriva silenzio e privacy, lontani da sguardi indiscreti potevano finalmente gustare il pranzo precedentemente preparato a casa con cura.

Dovevo essere loro amica: ben presto mi presentai anche io munita del tutto l’occorrente per essere ammessa al club, insalata di riso con pomodoro, tonno Mareblu Vero Sapore e rucola; il giorno seguente farro, orzo e cereali con tonno Mareblu Vero Sapore, la confezione da 60 grammi contiene la giusta quantità di olio - pertanto non è necessario sbrigare tutte le noiose pratiche di sgocciolamento.

Alla fine del mese ero una di loro, avevo ottimizzato le spese settimanali, preservato mio benessere psico-fisico, alla lezione delle 15:00 non ero più vittima degli effetti collaterali di una digestione pesante.

Ci scambiavamo consigli e ricette per variare ogni giorno il menù, alle volte si ostentavano le qualità e il gusto delle proprie ricette, spesso era proprio il tonno l’elemento chiave di ogni pranzo: sta bene praticamente con tutto, dalla pasta fredda alla semplice insalata, era quel punto in più per una pausa pranzo sfiziosa.

Ancora oggi ogni qual volta che aggiungo alla spesa una confezione di tonno Mareblu Vero Sapore, è come se tornassi a quel rituale che ha scandito gli ultimi due anni di vita universitaria, quando un’insalata non era una semplice insalata ma un momento di condivisione tra 4 ragazze unite da una pausa pranzo, tra ansie, sogni ed aspettative di una vita lavorativa che a breve avrebbero dovuto affrontare.

Così il tonno Mareblu Vero Sapore divenne ciò che per Proust era la Madelaine, confesso che certi giorni mi piace preparare la mia insalata di farro, tonno e cereali nel contenitore che ancora conservo di quei tempi, andare al parco sotto casa e godere del sole in un pausa pranzo di soli 50 minuti. 


Simona Pastore

The Red Moustache

www.theredmoustaches.com 

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